Salvini

A Pontida il canto del cigno di Salvini

“Questa sarà l’ultima Pontida dell’ubriacatura salviniana, poi vediamo che cosa viene dopo, perché non penso che Salvini possa reggere molto dopo la sberla che prenderà alle elezioni politiche a capo di un movimento”. Lo dice a LaPresse l’ex deputato leghista, Gianluca Pini, in vista dell’appuntamento di domenica nel ‘sacro prato’.

Pini, in pratica, è convinto che a Pontida non ci saranno i leghisti del Nord, ma solo i salviniani.
Perché dei raduni “con Umberto Bossi, Roberto Maroni, ma anche con il primo Matteo Salvini, che sembrava più secessionista di Bossi nel ’96, ho ricordi splendidi”, ha detto. “In quel prato c’era un’idea, un cuore, un’identità. Cosa che adesso si è totalmente persa abdicando questi valori che hanno sempre spinto il far politica all’interno della Lega Nord per semplici questioni di posti e di potere. Diciamo che sarà probabilmente questo, vista anche la concomitanza con la scadenza elettorale – ha affermato ancora Pino – il canto del cigno di Salvini”.

Previsione, in effetti, altamente probabile visto che pare stia facendo una gran fatica a riempire i pullman. “La gente – ha concluso Pino – si è un po’ stancata di essere presa in giro”