Ha le idee chiare, è convinto che in Italia stia soffiando un vento nuovo e rassicura che non ha alcuna intenzione di candidarsi alle regionali del 2024. “Ho il mio lavoro”.
Paolo Damilano, imprenditore piemontese dell’acqua e del vino, candidato civico ad ottobre per tentare di espugnare Torino dopo i cinque anni di amministrazione 5Stelle di Chiara Appendino. Non è andata bene, ma il risultato della sua lista, Torino Bellissima, seconda forza in città con il 13%, è stato eccellente.
Damilano ha avuto il sostegno del centrodestra, salvo poi a maggio decidere di uscire.
“Dai partiti che mi hanno sostenuto sono arrivati messaggi contraddittori, tentazioni No Vax, posizioni inconciliabili come quelle di Fratelli d’Italia sull’aborto, temi sui quali i tre partiti si aggrovigliavano. Io ho cercato di mediare, ma era evidente che mancava una strategia”, spiega in un’intervista a Repubblica e aggiunge che “in Italia sta soffiando un vento nuovo: sono convinto che il Paese in questo momento chieda persone capaci di essere aggreganti, che siano espressione dei territori. Bisogna costruire un contenitore unico nazionale, di centro”.
Quanto ai partiti “vedo molta confusione: i 5Stelle si spaccano, il Pd dibatte di campo largo senza avere le idee chiare, il centrodestra è nel mezzo della crisi profonda a cui stiamo assistendo. Io penso a una forza moderata centrista che sappia aggregare le forze civiche, tutte le Torino Bellissime d’Italia che sono nate e dimostrano di riunire persone per bene e coraggiose, che non ci stanno a vedere il Paese andare in declino. Il vento che si sta alzando in Italia è forte. La richiesta è poter scegliere persone che rappresentano i territori e si mettano a disposizione, persone stimate”. Come Giorgetti che Damilano considera “un politico di grandissime capacità che può e deve dare un contributo al Paese. E mi auguro che possa farlo o nella Lega o al di fuori della Lega”.
L’imprenditore piemontese ritiene, infine, Draghi “un vanto italiano. L’unica persone che ha l’autorevolezza e le capacità per imporre proposte geniali come il tetto al prezzo del gas. Rappresenta la guida ideale di questo Paese che vive un momento difficilissimo, destinato a durare per almeno altri cinque anni”.