La paura fa novanta e ora Matteo Salvini ha paura. Al punto da smettere la felpa dell’oltranzista ad ogni costo per indossare i panni più comodi delle larghe intese.
Perchè il leader della Lega dai “pieni poteri”
estivi chiesti agli italiani dalla consolle del Papeete è passato alla proposta
di un “comitato di salvezza nazionale” con dentro tutti, da Leu a FI, mandando
in fibrillazione l’alleata sovranista Giorgia Meloni?
Perché ha capito che i giallorossi del Conte bis
rischiano di durare altri tre anni, non foss’altro che per il comune
denominatore del timore di un ritorno alle urne, con il taglio dei parlamentari
che lascerebbe a casa un buon numero di quelli odierni. Salvini, dunque, che della
paura ha fatto il suo cavallo di battaglia, ora ha lui stesso paura di restare all’opposizione,
fuori dalla partita delle riforme – specie di quella elettorale – troppo a
lungo per mantenere stabili le percentuali che vengono attribuite alla Lega se
si votasse a breve. Senza considerare il cruciale passaggio dell’elezione del
capo dello Stato nel 2022. “Faccio un appello a tutti quelli che
hanno a cuore il futuro dell’Italia, fermatevi, fermiamoci. Sediamoci attorno a un tavolo, da LeU a Forza
Italia. Scegliamo alcuni interventi urgenti comuni, ridisegniamo le
regole, salviamo il Paese che altrimenti rischia di affondare”. Insomma, il
Capitano lancia il suo appello ai liberi e forti, e persino a Liberi e uguali,
mostrandosi disposto a trattare pur di non restare fermo in panchina a guardare
gli altri giocare la partita.