Patriottismo per noi vuol dire fare una grande battaglia di verità per tutti gli italiani assassinati, morti o scomparsi in altri Paesi del mondo. Giulio Regeni, Mario Paciolla, Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, per fare i nomi di alcune vittime e ricordare storie che i nostri governo non devono né dovranno destinare all’oblio. Questo è il nostro primo pensiero.
Ma proprio perché sosteniamo il lavoro che sta facendo la magistratura italiana sul caso Regeni, e siamo fermamente convinti che si debba far luce sui silenzi, i tentativi di depistaggio e le mezze verità circolate fino ad oggi sull’orribile assassinio del giovane ricercatore italiano, dobbiamo anche dire che sarebbe un errore rinunciare al gas del Cairo, proprio in questo momento storico, proprio quando al nostro Paese occorre diversificare gli approvvigionamenti energetici e contribuire alle sanzioni che l’Europa, se pure con ritardo, può e deve far scattare contro il regime criminale di Mosca, che ha scatenato una guerra con migliaia di morti in Ucraina.
Che sia egiziano, algerino o di qualche Paese del Golfo, non esiste un gas moralmente ‘pulito’. Esiste invece la possibilità di fermare il prima possibile un massacro, gli stupri, le distruzioni alle porte dell’Europa delle quali siamo testimoni imponendo sanzioni a Putin. Ecco perché la tesi di certa sinistra radicale, e cioè che l’Italia rinuncia a fare giustizia su Regeni stringendo accordi sul gas con Il Cairo, ci sembra sbagliata e autolesionistica. Oltre che mossa da una indignazione contraddittoria, per cui negli stessi ambienti politici da dove si alzano voci che chiedono il boicottaggio del gas russo in alternativa all’invio di armi agli ucraini, poi si rifiuta l’opzione del gas egiziano…
Il fatto è che non da oggi la decisione migliore e più efficace per perseguire gli assassini di Regeni sarebbe rafforzare i rapporti col Cairo, spingendo l’Egitto a riconoscere quali sono state le responsabilità delle strutture della forza di questo Paese nell’omicidio del ricercatore italiano. Da questo punto di vista, dunque, sbaglia il segretario del Pd Letta a inseguire certa sinistra radicale. Insomma, giustizia per Regeni ma senza cadere in una visione autolesionistica sul gas egiziano.