Non esistono distinguo: i cortei contro la Nato sono cortei eversivi contro l’Italia, che della Nato fa parte. E ne fa parte dal 1949, come impegno di difesa – e non aggressione – assunto su un piano internazionale. Un impegno che, sì, prevede anche la presenza forte degli americani, i quali furono determinanti (loro, non i russi!) nella liberazione del nostro paese dal nazifascismo.
Messo in chiaro questo, che è un inconfutabile fatto storico, non si possono che considerare – ancora una volta – provocatorie ed eversive le affermazioni del presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, che per le celebrazioni del 25 aprile, giornata di una Liberazione a cui parteciparono anche gli angloamericani, invita a non scendere in piazza con le bandiere della Nato. “Le bandiere Nato sono inappropriate in questa circostanza – afferma il rappresentante dei partigiani – in cui bisogna parlare di pace. Sarà un 25 aprile di memoria di liberazione e impegno per la pace. Non siamo mai stati equidistanti nella tragedia di questa guerra, eravamo e siamo dalla parte degli aggrediti e contro gli aggressori”.
Peccato che come sempre l’Associazione nazionale partigiani e il suo presidente dimenticano di condannare l’unico aggressore di questa guerra: la Russia di Putin. Non certo la Nato, destinataria invece delle snob e antistoriche invettive dell’Anpi.
“È giusto definire la lotta armata degli ucraini come una lotta di resistenza – dice ancora Pagliarulo -. Ma secondo noi sarebbe sbagliato identificare la resistenza italiana con la resistenza Ucraina”. Il partigiano poi continua a difendere la posizione su Bucha, per cui l’Anpi ha chiesto “di appurare cosa davvero è avvenuto, perché è avvenuto, chi sono i responsabili”. Come se non fosse abbastanza chiaro cosa è avvenuto, perché e chi sono o responsabili dei massacri e del genocidio: i russi invasori. Chiaro per tutti, ma non per l’”equidistante” Anpi. Che ha avuto anche i suoi bei problemi interni per questa incomprensibile posizione oltranzista, nonostante le smentite di Pagliarulo, che continua a confondere aggressori ed aggrediti. “Assistiamo ad un riarmo generalizzato come avvenne prima della prima e della seconda guerra mondiale – conclude -. Tutto ciò inasprisce le tensioni. Si sta creando a una reazione a catena apocalittica che potrebbe portare ad una catastrofe”.
L’incapacità di guardare nella direzione giusta della storia impedisce a Pagliarulo e all’Anpi di capire che la catastrofe causata in Ucraina dalla Russia di Putin c’è già, è che aiutare gli oppressi contro gli oppressori è un obbligo morale internazionale. La Nato, di cui l’Italia fa parte, è stata concepita per questo: per aiutare chi viene invaso a scacciare gli invasori.
Per questo la controproposta della Buona Destra è esattamente il contrario di quella dell’Anpi: il 25 aprile scendiamo in piazza con la bandiera della Nato insieme a quelle dell’Italia e dell’Ucraina. “In una democrazia liberale è assolutamente legittimo manifestare contro un’Alleanza come la Nato di cui fa parte l’Italia – interviene Filippo Rossi, leader della Buona Destra -. Quel che non è legittimo è strumentalizzare politicamente una festa nazionale come quella del 25 aprile”. Perché nel giorno della Liberazione è finalmente ora di mostrare di stare dalla parte giusta della storia.