Ma la Russia, economicamente, fa così paura? Veramente dobbiamo essere subalterni a questo paese?
Passiamo ad una fredda analisi. La Russia sicuramente ha una sua importanza e con la Russia tutti hanno fatto (e stanno facendo) affari. La Russia è membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e basterebbe questo a spiegare il ruolo fondamentale che ha a livello geopolitico. Ma i numeri economici cosa ci dicono sulla Russia? Si parla quasi sempre di gas e petrolio russi ma in pochi ricordano che la Russia è il terzo estrattore di oro al mondo e il quinto detentore di riserve auree. Inoltre è il secondo produttore di gas al mondo, terzo produttore di petrolio e terzo produttore di grano (e forse non tutti sanno che il grano ha avuto un rialzo del prezzo maggiore di quello del gas attestandosi al primo posto come commodity nel 2022).
Allora? L’economia russa andrà a gonfie vele e Putin potrà permettersi di fare il bello e il cattivo tempo con l’Occidente? Non proprio. Nel primo trimestre del 2022 la Russia registra un secco -10% di Pil e un dato ancora più allarmante per i russi è l’inflazione: -20%! Del Pil pro capite russo se ne è già parlato (a livello di quello rumeno) ma ci sono altri dati che fanno capire la situazione della popolazione russa: ad esempio 35 milioni di russi non hanno servizi igienici interni, 29 milioni sono senza acqua corrente, 47 milioni sono senza acqua calda.
La Russia più “profonda” (non solo Mosca o San Pietroburgo) non se la passa benissimo. Anzi. Inoltre le sanzioni stanno colpendo duramente l’economia russa. Ad esempio è notizia del 6 aprile scorso che la Russia ha pagato in rubli le cedole dei propri Titoli di Stato non per “ripicca” verso i Paesi ostili ma perchè le riserve in dollari su banche estere sono stati bloccate. Il rischio (molto concreto) è un default tecnico che riporterebbe la Russia a fine anni Novanta (default russo nell’anno del signore 1998).
Certo si potrebbe obiettare che dall’inizio della guerra da noi europei la Russia ha incassato 19 miliardi di euro (pagamenti di petrolio, gas e carbone) e che quindi si continua a foraggiare l’economia di Putin. Ma se si decidesse l’embargo energetico? Potrebbe essere un’opzione solo a fronte di alternative valide e credibili. Ma mettiamo il caso che queste alternative si trovino… La Russia che sponde avrebbe per ritrovare gli incassi europei mancanti? Nessuna. La Cina nel 2021 ha avuto scambi commerciali con la Russia per un valore di 150 miliardi. Tanti? Insomma. Sommando gli Usa e l’Europa, la Cina ha fatto affari per 1500 miliardi. La Cina, se lo volesse, potrebbe mangiarsi la Russia economicamente (non ultimo il prezzo di favore sul prezzo del grano venduto dai russi ai partner cinesi).
Quindi: si vuole sconfiggere Putin? Perfetto. Allora si devono trovare alternative a gas e petrolio (ma non solo ovviamente) e poi fare tutti gli embarghi che si vogliono. Perché fare l’embargo senza alternative è come voler far dispetto alla moglie tagliandosi il.. ci siamo capiti.