Tremano i polsi al pensiero che Marine Le Pen possa strappare la presidenza della Repubblica in Francia al favorito Macron. Perché se a vincere fosse la candidata della estrema destra francese, che per la terza volta si candida all’Eliseo, Putin avrebbe un utile cavallo di troia in Europa, in grado di spezzare il fronte unitario che si è creato nella Unione dopo la invasione russa della Ucraina.
Le conseguenze della guerra, come scrive oggi sul Corriere Montefiori, peserebbero “sulla guerra in Ucraina, sul ruolo della Ue nel mondo e forse sulla stessa sopravvivenza del progetto europeo”. In Francia si vota al primo turno il 10 aprile, il ballottaggio è previsto due settimane dopo, il 24. Macron e Le Pen si sono già sfidati cinque anni fa ma stavolta Le Pen sembra a una spanna nei sondaggi: Macron perde terreno al 51,5% e Le Pen cresce al 48,5%. Il margine di errore stimato è del 3%.
La Francia dunque si trova a scegliere tra Europa e Putin. È un voto che ha una importanza globale. Che fine farebbero le sanzioni europee contro la Russia se vincesse Le Pen? Il destino delle democrazie liberali europee rischia di essere compromesso. L’asse europeista tra Francia, Italia e Germania si inclinerebbe paurosamente considerando i legami stretti da Le Pen con Putin ormai da più di un decennio.
Montefiori ricorda che “già nel suo primo programma presidenziale, quello del 2012, Marine Le Pen auspicava la fine della Ue e la nascita di una ‘alleanza trilaterale Parigi-Berlino-Mosca’ . Non è mai cambiata. Dopo la conquista russa della Crimea nel 2014, Marine Le Pen ha sempre sposato le tesi del Cremlino vantandosi con Putin di ‘essere l’unica che in Francia difende la Russia’, e i suoi deputati europei a Strasburgo hanno regolarmente votato contro ogni risoluzione sgradita a Mosca”.
Per non dire del fiume di denaro arrivato nelle casse del comitato elettorale di Marine e del Fronte Nazionale da Putin e dal suo amico europeo Orban. 10,7 milioni di euro dall’Ungheria per finanziare questa campagna elettorale. La ‘Europa delle nazioni’ di cui parla da anni Le Pen probabilmente uscirebbe dalla Nato riavvicinandosi alla Russia, dando un risultato enorme ed insperato a Putin.
Per questo la propaganda mediatica russa continua a battere sulla Francia mentre dei quattro candidati alle presidenziali, tre, tolto Macron, quindi Le Pen, Mélenchon, Zemmour, hanno sempre avuto posizioni filoputiniane. Zemmour in passato ha chiesto “Un Putin francese”, Le Pen ha spiegato che “finita la guerra in Ucraina, Putin potrebbe tornare un alleato”. Va ricordato anche il potere che ha in Francia il presidente della Repubblica, pure nel caso non abbia la maggioranza in parlamento.
“Dopo anni di ritornello su un’Europa senz’anima, la tragedia ucraina sembrava avere riunito la maggioranza degli europei attorno a pochi, sacrosanti principi. Tutto potrebbe capovolgersi, se la sera del 24 aprile alle 20 sugli schermi francesi dovesse apparire per primo, come è del tutto possibile, il volto di Marine Le Pen,” la chiosa di Montefiori sul Corriere.