L’invasione russa della Ucraina ha dimostrato due cose. La prima è che i russi da un punto di vista militare sono aggressivi ma non imbattibili. Non sembra che abbiano una chiara dottrina operativa. Lanciano missili di ultima generazione sulle città ucraine mietendo vittime civili e terrorizzando la popolazione, ma sul terreno possono contare su armamenti piuttosto obsoleti.
La seconda cosa è che siamo stati troppo timidi con il regime russo. Abbiamo lasciato passare la disinformazione del Cremlino sull’allargamento della Nato in Ucraina che non c’era. Poi non siamo intervenuti. Non abbiamo fatto la no-fly zone su Kiev. Questa timidezza deriva dalle regole d’ingaggio difensive del Patto atlantico che vanno ripensate. Insieme alla Difesa comune della Ue.
Se è vero che oggi probabilmente nessun esercito dei Paesi Ue da solo sarebbe in grado di intervenire e vincere in Ucraina, dobbiamo ricordare che la spesa militare di tutti gli Stati europei messi insieme è di circa 200 miliardi di euro. Quattro volte la spesa militare della Russia. Più di quella della Cina.
Insomma è evidente che fin quando avremo 27 eserciti diversi non riusciremo a garantirne una solida ed integrata difesa dell’Europa. Il generale Tricarico sottolinea che “c’è una sproporzione patente tra Nato e Russia, ma anche tra Russia e una ipotetica forza europea”. Dal punto di vista della guerra convenzionale, una discesa in campo della Nato segnerebbe la fine degli orizzonti di gloria putiniani. Idem se avessimo un solo esercito europeo. Ma la storia non si fa con i se.
L’Europa deve lavorare rapidamente a una nuova architettura di sicurezza del Vecchio Continente. Da una parte ripensando con l’alleato americano la natura del Patto atlantico. Dall’altra facendo della Ucraina il punto di svolta per costruire la difesa comune europea. Tutto questo puntando a tenera la Ucraina dentro il nuovo sistema di sicurezza. Del resto, dopo la fine dell’Unione Sovietica, Kiev aveva rinunciato al suo arsenale nucleare. Gli ucraini si sentivano protetti. Ma l’Occidente non ha garantito questa protezione che Zelensky continua a chiedere da un mese.
Ora in Europa bisogna tornare a investire in modo massiccio sul bilancio militare comune. Ripensare eserciti, armamenti, spesa per la difesa. Putin e i regimi illiberali li fermi così.