Ieri con sconcerto abbiamo appreso che Alexei Paramonov, il diplomatico che ha minacciato l’Italia di “conseguenze irreversibili” se il nostro Paese adotterà nuove sanzioni contro Mosca, era un habitué della politica italiana. Console generale a Milano dal 2008 al 2013, nel 2018 Paramonov ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica. L’onorificenza è stata proposta dalla presidenza del Consiglio dei ministri, allora guidata da Giuseppe Conte.
Non solo. Paramonov è anche stato fatto commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia nel dicembre del 2020. Sempre governo Conte, bis. Queste onorificenze oggi sono macchiate dal sangue delle vittime civili ucraine. Sono il tragico simbolo di sudditanza nei confronti del regime putiniano nel corso del tempo. Tra l’altro Paramonov, invece di tenere un profilo bassissimo, si mette ad attaccare pubblicamente il nostro Paese. Queste onorificenze vanno cancellate.
Il minimo da fare, a questo punto, è ritirare le onorificenze date a Paramonov. Un piccolo segnale per far voltare pagina alla politica estera dell’Italia. Perché, è bene sottolinearlo con forza, la corsa alla genuflessione allo Zar di Mosca per troppi anni è stato uno sport nazionale.