Matteo Salvini e i putiniani d’Italia dovrebbero prendere ad esempio Al Bano. Il cantante, considerato una star in Russia dove si esibisce spessissimo da anni, ha per tanto tempo guardato con favore a Valdimir Putin. Ma dopo l’invasione dell’Ucraina ha avuto il coraggio di demolire lo zar, che purtroppo in molti ancora considerano un mito.
Non solo. Albano Carrisi nelle sue proprietà di Cellino accoglie i profughi ucraini costretti a scappare dalle bombe di Putin. “Ho preparato per loro una bella spaghettata, una cena con i fiocchi – racconta in un’intervista -. Si sono trasferiti qui da me, nella mia casa di Cellino San Marco. Una madre con una bambina e un ragazzo di 18 anni. Mentre il mio segretario si è occupato di tutte le pratiche burocratiche, io ho preparato l’accoglienza. Come si fa a girarsi dall’altra parte quando l’umanità ti chiama? Ma non ho fatto niente di straordinario. Non mi interessa ciò che fanno gli altri, il mio primo pensiero è stato informarmi se avevano bisogno e ho dato il mio piccolo apporto. Le immagini che ci arrivano dall’Ucraina sono tragiche, come se l’orologio della storia fosse tornato indietro di 70 anni”.
E poi l’abiura: Putin lo ha troppo deluso. “Ho conosciuto Putin, ho cantato per lui, mi è piaciuto in passato, ma ora è una totale delusione – attacca -. Mi è dispiaciuto vedermi definito ‘amico di Putin’. Purtroppo non sono amico suo. Se lo fossi farei una bella passeggiata con lui nel Cremlino e gli direi: ‘Sediamoci 5 minuti davanti a una bella bottiglia di vino, o di vodka, o di acqua pura. Parliamone. Non è giusto aggredire una nazione’”. Carrisi ha cancellato i suoi concerti in Russia. “Io canto anche per i soldi, ma soprattutto perché cantare mi dà gioia – conclude -e adesso da quelle parti la gioia è lontana”.