Sono durati meno di due ore i colloqui tra i ministri della difesa ucraino e russo, «Non abbiamo fatto progressi sul cessate il fuoco», ha detto il primo, ribadendo di aver fatto il possibile per «trovare una soluzione diplomatica». Il ministro russo da parte sua ha detto di aver discusso «di questioni umanitarie» e di voler arrivare a «trovare una soluzione. Non ci sono alternative al percorso negoziale tra Russia e Ucraina apertosi in Bielorussia per risolvere la crisi». Lavrov ha ribadito che la fornitura di armi all’Ucraina dall’Occidente è «pericolosa». Noi — ha concluso — «non abbiamo attaccato in Ucraina. In Ucraina si è creata una situazione che ha creato una minaccia a Mosca, abbiamo fatto vari appelli ma nessuno ci ha ascoltato».
Intanto il maxi-convoglio militare russo che avanza da nord-ovest verso Kiev «ha fatto pochi progressi in oltre una settimana e continua a subire perdite per mano delle Forze armate ucraine»: lo scrive in un tweet il ministero della Difesa britannico nel consueto aggiornamento dell’intelligence di Sua Maestà sulla situazione in Ucraina. Nel frattempo, si registra «negli ultimi giorni un notevole decremento dell’attività aerea russa, nel suo complesso», e questo si spiega è «probabilmente dovuto all’inattesa efficacia e resistenza delle Forze di difesa aerea di Kiev».