Italia ed Europa, ecco cosa serve per ripartire

di Gabriele Iuvinale

In UE l’Italia è fanalino di coda per crescita del PIL
Il PIL non regge il passo del debito pubblico con un rating a un gradino da junk («spazzatura»).

COSA SERVE REALMENTE E VELOCEMENTE?
Serve sviluppare rapidamente una politica trasparente di INVESTIMENTI mirati alla crescita sostenibile, accompagnata da RIFORME e basata su una forte DISCONTINUITA’ nelle procedure rispetto al passato

30 ANNI DI MANCATA CRESCITA IN ITALIA
CAUSE:
incertezza politica e normativa
qualità dell’azione della PA
inefficienza della giustizia
aspetti demografici
modello di sviluppo, in termini di capitale umano, dimensione d’impresa e specializzazione tecnica e produttività

DEBITO PUBBLICO ENORME
Nella prima metà del 2020 il rapporto debito/PIL è cresciuto da 134% a quasi 160%. Raggiungerà presto un rapporto del 170%. E’ il più alto nella UE dopo la Grecia. A volte, lo spread sovrano dell’Italia ha raggiunto livelli paragonabili a quelli di titoli cosiddetti high yield o junk.

Ridotti investimenti pubblici
2009-2019: in Italia la spesa pubblica per investimenti è calata dal 3,7% al 2,2% del PIL (media UE diminuita solo dal 3,7% al 3,0%)
Secondo BI, il moltiplicatore fiscale potrebbe arrivare fino a 1,2 senza contare possibili sinergie con il privato.

Ritardi e peculiarità dell’Italia.
Esempi. Secondo un rapporto delle Corte dei Conti UE, l’Italia è il Paese con il più alto costo di costruzione delle linee ferroviarie AV già completate (28 milioni per chilometro, contro i 12 della Spagna, i 13 della Germania e i 15 della FR). Il costo sale a 33 milioni se si sommano i progetti in via di realizzazione, contro i 14 della Spagna e i 15 di DE e Francia.

I tempi di realizzazione dell’AV sono circa tre volte superiori a quelli di F e E; quelli delle autostrade sono più che doppi rispetto alla E. Il 79,6% delle imprese italiane ha un indice di intensità digitale basso o molto basso (rispetto al 74,2% della media UE). Il tasso di penetrazione dell’intelligenza artificiale è solo un quarto della media UE. Nel 2019 solo il 2% delle pubblicazioni accademiche erano co-pubblicazioni pubblico/privato (collaborazione tra ricercatori e imprese), rispetto al 4% dell’UE
La disponibilità di laureati nelle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), è solo il 27% contro oltre il 37% in Germania: un ostacolo per gli investimenti innovativi. Il mercato del venture capital in Italia nel 2019 è stato di soli 244 milioni, contro i 2,6 miliardi in UK, e 2 miliardi in Francia e Germania.

Gli effetti economici del Coronavirus
In assenza di un serio percorso di crescita, tale livello di debito rischierebbe di diventare difficilmente controllabile, soprattutto se la BCE abbandonasse le sue politiche accomodanti.
Lo sforzo necessario per ridurre il debito pubblico
È necessario agire adesso per la crescita. Tassi di interesse bassi, associati a una scadenza del debito
relativamente lunga, non mettono in pericolo le dinamiche del debito nel breve termine.

La risposta europea alla crisi: Recovery Fund, SURE, Gruppo BEI
E’ importante che le risorse UE siano canalizzate nel modo giusto, con un forte coordinamento centrale, anche mediante apposite strutture con adeguati poteri. L’implementazione, in alcuni settori, potrà essere delegata a livello regionale o locale. Questo processo deve essere sostenuto da riforme volte a riportare l’Italia sulla strada di una crescita più robusta.

CONCLUSIONI
Occorre focalizzarsi su poche priorità (ambiente, economia digitale, PMI, infrastrutture) combinando impulso e monitoraggio centrale con un’implementazione che in alcuni casi può essere locale. È necessario un rafforzamento dell’amministrazione pubblica, anche attraverso strutture che operino con discontinuità rispetto al passato e dotate di adeguati potere e competenze. La valutazione delle performance non potrà più essere posta in essere con le regole attuali. Dovrebbe essere affidata ad un organo terzo ed imparziale per evitare una PA iper-burocratica ed autoreferenziale.
Giustizia. Efficientamento degli uffici, semplificazione ed unificazione dei processi nel rito del lavoro, cause bagatellari da decidere con conciliazioni e rientro di tutti i magistrati in sede e separazione delle carriere.

Quattro emergenze in atto
SANITARIA
FINANZIARIA
ECONOMICA
GIUDIZIARIA
C’è un enorme problema di crediti deteriorati (NPL) di cui nessuno parla. Ciò porterà anche ad una forte contrazione del credito bancario e ad un aumento significativo delle procedure fallimentari. In Germania durante il lockdown si è registrato un aumento del + 30% di fallimenti di piccoli imprenditori. La crisi economica metterà in crisi molti Enti locali già provati da tagli passati. Molte partecipate (trasporti, ecc) risentiranno delle conseguenze economiche derivanti dal lockdown.

Ci sono emergenze enormi da gestire.
L’attuale classe politica non è in grado di farlo.
Il recovery plan, se non attuato al meglio, potrebbe tradursi in ulteriore perdita di sovranità per l’Italia.
Oramai dipendiamo dalla volontà di:
BCE
Agenzie di rating americane
Germania

E la colpa è nostra. Non credete a chi, come Salvini o la Meloni, tentano di far ricadere la colpa sulla cattiva Europa o sulla Germania.  NO! La nostra situazione di debolezza strutturale è la scolastica conseguenza di una politica inetta che ha pensato di surrogare negli anni la crescita con il DP e le tasse.
Il non fare per governare senza perdere il consenso politico. Il vivere sulla irresponsabilità del cittadino tenuto allo scuro dei gravi problemi del nostro Paese. Dobbiamo prendere cognizioni di ciò che ci attende. Essere cittadini europei significa non avere paura della UE ma considerarla una grande opportunità di crescita e di ripresa.  Dobbiamo ritornare a crescere sia come PIL sia in termini di fiducia. Occorrerà tempo. L’accordo franco-tedesco di questa estate ci ha salvato da una crisi finanziaria senza precedenti. Tuttavia, i soldi europei non sono crediti ma debiti che si aggiungo all’enorme DP italiano. Serve cambio immediato di marcia. Serve una nuova classe politica competente che dica sempre la verità al cittadino e sappia dove mettere le mani per riportare questo Paese nel giusto binario della crescita.

Questo è ciò che ci proponiamo.
Forza e coraggio.