In un clima politico dominato da dibattiti accesi sulla politica estera di Giorgia Meloni, Elio Vito, condivide apertamente le sue preoccupazioni riguardo alle scelte e alle posizioni ambigue della leader di Fratelli d’Italia (FdI) in materia di relazioni internazionali.
Secondo il politico, ex Forza Italia, la politica estera dovrebbe essere un terreno comune, condiviso sia dalla maggioranza che dall’opposizione, istituzioni e società civile. Tuttavia, Vito ritiene che Meloni preferisca seguire la strada della propaganda e dell’ambiguità per perseguire i suoi obiettivi politici.
“Nella politica internazionale, Meloni sembra preferire la propaganda e, soprattutto, l’ambiguità,” afferma nel suo intervento sull’Huffington Post. “Se queste tattiche sono tollerate o addirittura premiate nella politica interna, è la politica estera che ne paga il prezzo, mettendo a rischio l’intera nazione.”
Un esempio citato da Vito riguarda l’organizzazione di una recente conferenza internazionale con i Paesi del Mediterraneo sull’immigrazione e lo sviluppo, dalla quale è stata clamorosamente esclusa la Francia, un importante alleato dell’Italia. Questa esclusione rappresenta un grave errore e una scortesia verso un paese confinante e legato da un importante trattato di amicizia con l’Italia. Tali azioni possono avere conseguenze negative a lungo termine per le nostre relazioni internazionali.
“A mio parere, questa è stata una scelta sbagliata e una vera e propria scortesia verso un paese nostro amico e alleato,” continua nel suo articolo. “Dobbiamo considerare le possibili ripercussioni che queste ambigue decisioni potrebbero avere sull’interesse nazionale e sul ruolo dell’Italia nell’area del Mediterraneo e in Africa.”
Vito esprime anche le sue preoccupazioni riguardo alla visita di Meloni negli Stati Uniti. Benché la leader di FdI abbia ricevuto plausi in Italia per l’incontro con il presidente Biden e per gli incontri con importanti esponenti repubblicani, c’è dell’ambiguità nell’intervista rilasciata a una giornalista notoriamente sostenitrice delle teorie complottiste sulla caduta di Trump.
“Non si può ignorare il contesto in cui si è svolta l’intervista,” avverte Vito, “un leader politico, soprattutto in una visita negli Stati Uniti, dovrebbe prendere pubblicamente le distanze da teorie complottiste e da posizioni divisive, soprattutto se vogliamo mantenere un’autentica prospettiva di cooperazione internazionale.”
Vito condivide infine le sue inquietudini riguardo alla risposta ambigua del governo italiano alla crisi in Niger e Mali. Nonostante l’interesse strategico dell’Italia e la presenza militare nei paesi coinvolti, il governo non ha adottato una posizione netta e decisa riguardo ai colpi di stato militari.
“Ciò dimostra un livello di ambiguità che non è accettabile per un governo di un paese come l’Italia, impegnato in questioni cruciali a livello internazionale, dobbiamo essere chiari e assertivi nella nostra politica estera, affrontando le sfide internazionali con decisione e coerenza.”
La critica di Elio Vito riguardo alla politica estera di Giorgia Meloni vuole esprimere il desiderio di un’approccio più chiaro e coeso nelle relazioni internazionali. Secondo il politico, l’Italia dovrebbe agire in modo autenticamente europeista e atlantico per tutelare i propri interessi nazionali e mantenersi un attore significativo sulla scena internazionale.