Non misure populiste e assistenzialiste fini a se stesse, come il reddito di cittadinanza, ma politiche attive del lavoro per creare impieghi stabili. Questa la ricetta “per combattere la povertà” di Papa Francesco, che, incontrando un gruppo di imprenditori spagnoli, ha parlato di “un’economia che riconcili tra loro i membri delle varie fasi della produzione, senza disprezzarsi a vicenda, senza creare maggiori ingiustizie o vivere una fredda indifferenza. Perché è il lavoro che dà dignità alle persone”.
“C’è un rimedio per combattere la malattia della miseria – aggiunge il pontefice -: il lavoro e l’amore per i poveri, superando i problemi economici e sociali”.
Nel 2021 la povertà assoluta conferma i massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia. Le famiglie in povertà assoluta, come riporta l’Ansa, sono un milione 960mila, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente). Lo afferma il XXI Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale. L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10% dal 9,4% del 2020) mentre scende in misura significativa al Nord, in particolare nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%). Secondo tale rapporto, il reddito di cittadinanza “raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti (44%)”, mentre “sarebbe opportuno assicurarsi fossero raggiunti tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, partendo dai poveri assoluti. Garantendo così anche adeguati processi di inclusione sociale”. I livelli di povertà continuano ad essere inversamente proporzionali all’età, spiega il rapporto: la percentuale di poveri assoluti si attesta infatti al 14,2% fra i minori (quasi 1,4 milioni bambini e i ragazzi poveri), all’11,4% fra i giovani di 18-34 anni, all’11,1% per la classe 35-64 anni e al 5,3% per gli over 65 (valore sotto il la media nazionale).
Tra il 2020 e il 2021 l’incidenza della povertà è cresciuta più della media per le famiglie con almeno 4 persone, le famiglie con persona di riferimento di età tra 35 e 55 anni, i bambini di 4-6 anni, le famiglie degli stranieri e quelle con almeno un reddito da lavoro. È cresciuta meno della media per le famiglie piccole, con anziani, composte da soli italiani. Caritas italiana spiega che “nel 2021, nei soli centri di ascolto e servizi informatizzati, le persone incontrate e supportate sono state 227.566. Rispetto al 2020 si è registrato un incremento del 7,7% del numero di beneficiari supportati (legato soprattutto agli stranieri); non si tratta sempre di nuovi poveri ma anche persone che oscillano tra il dentro fuori dallo stato di bisogno”. E “più del 70 per cento delle richieste sono di carattere economico – spiega, il presidente di Caritas italiana, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli -. Sono drammaticamente aumentate le richieste di aiuto per far fronte al pagamento delle bollette”.