Una Buona Destra che voglia porsi come forza politica per difendere il Bene Comune deve rinunciare al clientelismo e adottare regole che garantiscano la trasparenza in ogni fase della gestione politica ed amministrativa, la quale non solo deve essere per ovvie ragioni di legalità e correttezza cristallina, ma deve anche apparire tale.
Nella storia umana il clientelismo ha costituito sempre l’elemento di corruzione più diffuso del sistema, ed è di conseguenza il principale nemico del Bene Comune. Non si può in alcun modo operare con pratiche clientelari, senza sacrificare il bene superiore del rispetto dei diritti di tutti i cittadini. Ma queste regole fondamentali in generale vengono ignorate e, soprattutto in tempi di carenza di valori e contenuti politici come quelli attuali, vengono violate costantemente dal sistema politico che, a partire dalla ignobile legge elettorale vigente, che consente la scelta degli eletti ai vertici dei partiti, usa questo potere unicamente in direzione di collocare in Parlamento amici e clienti, essendo la lealtà degli eletti diventata la principale virtù richiesta ai non più rappresentanti del popolo, a discapito di competenze, conoscenze e capacità per l’esercizio della difficile attività legislativa. E basta vedere il livello negli ultimi anni della gran parte di deputati e senatori, per capire perché il Bene Comune non può trovare tutela in tale sistema istituzionale.
Ma ovviamente non è solo un problema di modalità di selezione della classe politica. Il tema del clientelismo che impedisce la tutela del Bene Comune appare in ogni livello istituzionale e colpisce ogni categoria sociale, oltre ad essere elemento di naturale collusione con pratiche spesso illegali, corruttive e comunque finalizzate ad avvantaggiare i favoriti, che poi si disobbligheranno con i voti e anche con le tangenti, a disdoro delle capacità dei penalizzati e in generale del principio di meritocrazia, che deve tornare ad essere l’unico vero sistema di selezione, specie per l’accesso alla pubblica amministrazione. Il clientelismo e le pratiche non trasparenti devono essere eliminati se si vuole costruire una società dei diritti e della giustizia, ma è evidente che il “Partito Unico della Spesa” abbia un’altra visione della società, che è appunto quella con cui abbiamo quotidianamente modo nostro malgrado di interagire e che alla Buona Destra non piace, ed è anche per questo che vuole scendere in campo e lottare per cambiarla.
Ma cos’è il “Bene Comune” e gli strumenti per conoscerlo e difenderlo? Lo vedremo nei successivi approfondimenti.
Arrivederci a presto per l’approfondimento del Punto tre