E’ una donna del fare e, sui rincari energetici fino al mille per cento, la parola d’ordine è “resistere”.
Lei è Annalisa Sassi, classe 1976, presidente di Confindustria Emilia Romagna dallo scorso aprile e nel Consiglio di amministrazione delle aziende di famiglia dell’alimentare.
“C’è l’orizzonte a breve, con l’inverno da affrontare. Poi c’è il medio periodo, con la necessità di attrezzarci con un piano per non trovarci mai più in questa situazione. Dobbiamo fare le cose in contemporanea”. Sono queste le proposte di Sassi, a che argomenta in un’intervista al Corriere della Sera. Ritiene buona l’idea di aumentare l’estrazione nazionale di gas nei siti già esistenti e “girare” 3-4 miliardi di metri cubi di metano così estratti alle imprese energivore a prezzi calmierati. Il gas potrebbe inoltre fornire alle imprese energia prodotta dalle rinnovabili a costi diciamo intorno ai 120 euro a megawattora” Due strade da percorrere, per l’imprenditrice, per affrontare la strettoria dei mesi a venire. L’unico problema è “quanto tempo serve? Quando si parla di energia, mai come ora il tempo è denaro”.
Un passaggio dell’intervista dedicato al tetto al prezzo del gas. “La gran parte dei contratti si rinnovano a settembre ed ottobre. A fine agosto – spiega – si riscontravano aumenti fino al mille per cento, oggi per fortuna son in calo, effetto tra le altre cose dell’annuncio del tetto al prezzo”.
Sassi dice afferma anche l’importante di tutelare imprese e famiglie allo stesso tempo.
“Il nostro sistema imprenditoriale è responsabile e sa affrontare passaggi difficili: quello che va fatto si farà, sappiamo stringere i denti quando occorre. L’importante è tenere conto che i settori più sotto pressione sono quelli con maggiori consumi e margini più bassi”.
La presidente Confindustria emiliana ritiene sia giusto allinearsi all’Europa nell’introduzione al tetto al prezzo del gas, “bisogna prendere provvedimenti anche a livello nazionale”, e non esclude a priori il nucleare. “Bisogna stare con i piedi per terra, senza pregiudizi alla luce dell’evoluzione delle nuove tecnologie”, dice. Intanto, comunque, “è necessario spingere l’acceleratore su eolico, fotovoltaico e biogas”. Senza trascurare un aspetto delle rinnovabile, che non hanno controindicazioni.
“L’idroelettrico non lo stiamo sfruttando abbastanza. Serve un piano nazionale che ci consenta di ragionare con l’acqua, visto che potrebbe essere la prossima emergenza. Il momento di pensarci è proprio adesso”, sostiene Sassi”, auspicando “un piano nazionale delle acque legato alla produzione di energia”. Su un aspetto, infine, punta l’accento l’imprenditrice: “Necessario snellire la burocrazia per aumentare al massimo le potenzialità”.