Che male c’è a sognare un’Italia migliore? Ad impegnarsi anima e corpo nel voler edificare una valida alternativa politica per tutti quegli elettori, che non vogliono finire schiacciati dal bipopulismo perfetto che rischia sul serio di inguaiare il paese? Che male c’è a costruire la strada per (ri)portare il Mario Draghi dimissionario a Palazzo Chigi? Non è la via semplice, ma Azione non ha paura. Finora la creatura di Calenda è stata l’unico partito assieme ad Italia Viva ad appoggiarsi alle idee dell’ex numero uno della Bce, al suo progetto per far crescere la nostra bella nazione. Il Pd si è alleato con chi ha votato la sfiducia a Draghi, come Nicola Fratoianni; la destra è guidata da chi ha sempre contrastato l’ex governatore di Bankitalia; i grillini hanno costretto il Paese ad elezioni anticipate nel momento meno adatto pur di salvare l’immagine del loro leader. Calenda e Renzi no: ambedue insistono perché si ultimino tutti gli obiettivi dell’agenda Draghi e vogliono riportare lui nelle stanze del potere contro l’ipotesi di Meloni prima donna premier.
Carlo Calenda non ha lasciato spazio a fraintendimenti, i motivi dell’alleanza di Azione con Italia Viva sono chiari: «Il nostro obiettivo è semplice: andare avanti con l’agenda Draghi, con il metodo Draghi e avere possibilmente Draghi come presidente del Consiglio». I due liberali non strizzano l’occhio ai like facili sui social o ai sondaggi. L’ha spiegato anche Matteo Renzi in un’intervista a «Repubblica»: «Se io avessi seguito i sondaggi, a Palazzo Chigi ci sarebbe Conte con Casalino a gestire la comunicazione, Arcuri a controllare l’emergenza e il Pd cavalier servente dei grillini. Dunque non mi preoccupo di un obiettivo numerico ma politico: garantire un governo serio e gettare un seme per la costruzione italiana di un progetto come quello che in Francia sta guidando Macron». Lo stesso leader di Iv ha evidenziato: «Il sogno è Mario Draghi di nuovo premier, il programma è quello scritto nero su bianco ed è il più serio dei programmi. Del resto se vogliamo i soldi del Pnrr, le scadenze e gli obiettivi sono già stabiliti».
Perché un elettore dovrebbe scegliere il Terzo Polo? Perché finché c’è questo sistema parlamentare è l’unico voto utile per mandare persone serie in Parlamento. L’Italia merita di più di una destra estremista e sovranista al potere, anche perché le cose da fare nel Paese sono molte, moltissime. C’è bisogno non di improvvisazione, ma di una politica seria, capace. Azione e Iv non voteranno mai la fiducia ad un governo Meloni, punto. Se questo esecutivo vedrà la luce, Calenda e Renzi saranno una opposizione preparata e civile. Se la destra non avrà i numeri, come è possibile solo se il terzo polo avrà un bel risultato, i due lotteranno per un Draghi bis.