di Dario Vergari
Alcuni miei amici si sono stupiti vedendomi condividere post della Buona Destra, movimento in cui ritrovo ideali e principi che da sempre hanno mosso i miei pensieri e le mie azioni. Un paio mi hanno persino tolto l’amicizia. Buffo, come se gli ideali di giustizia e libertà fossero proprietà esclusiva della sinistra. Ma chi se ne frega, tanto per dire la prima cosa di destra. Il fatto è che sono cresciuto in una famiglia di destra, dove votare a sinistra era inconcepibile, e ho una visione della destra che non è certo quella che cerca di imporre la premiata ditta S&M. Una sigla che è tutto un programma.
La destra della mia famiglia non era la destra accattona e troglodita che scalpita ai nostri giorni. Era una destra liberale, rigorosa, onesta, dallo spirito nobile. Solidale, pur riconoscendo che non siamo tutti uguali, verso l’essere umano prima ancora che verso la parte politica o, orribile a dirsi, la razza. Insomma l’esatto contrario di questa destrucola dal fiato corto che è cresciuta nelle pieghe dell’incapacità e dell’ignavia della sinistra, e negli interessi di una destra padronale che compra coscienze ed esseri umani come fossero marionette, quali in effetti hanno dimostrato di essere. La destra nella quale sono cresciuto era dignitosa e generosa con chi, meno fortunato, dimostrasse valore, impegno e rettitudine. A prescindere dalle sue origini.
E ora? Ai giorni nostri siamo tutti succubi di questa destra storpia, senza ideali che non siano spargere odio e divisioni, a costo di ferire e danneggiare il tessuto sociale della nostra stessa Patria. Ecco perché io oggi reclamo la possibilità di recuperare una classe politica di vera destra che, non pratichi la corruzione delle anime, e i giochetti schiavo-padrone. Voglio intelligenza e onestà intellettuale da chi mi deve rappresentare al governo, non le prese di posizione a prescindere, non la miope sciacallaggine sul fatto del giorno, di cui si può dire tutto e il contrario di tutto, perché ormai la gente è stata scientemente educata a dimenticare domani quello che ricorda oggi. Voglio una destra degli alti ideali, non della ricerca del consenso.
Non ho mai avuto simpatie per il fascismo, non amo gli intruppamenti, e tengo alla mia libertà sopra ogni cosa. Per principio ho sempre votato i più sfigati, quelli che non avrebbero mai avuto una possibilità di vincere, sono sempre stato troppo indipendente per affiliarmi a chicchessia. Adesso però voglio aiutare chi si oppone alla trasformazione del mio Paese nel pianeta delle scimmie, e non mi sento di starmene in disparte a guardare iene e sciacalli sbranare ciò che resta della nostra umanità senza muovere un dito. Metto con piacere i miei talenti al servizio di chi sento affine, per costruire insieme un modello di Buona Destra che renda l’orizzonte italiano luminoso, e ridia speranza al futuro, che non deve essere il ritorno al passato che gente ottusa e senza fantasia cerca di proporvi come unico progresso possibile. Spero che la mia non sia soltanto un’illusione da perfetto idealista.
E se alla fine di tutta queste edificanti e inutili parole altri “amici” mi toglieranno l’amicizia, beh, avete già indovinato la mia risposta.