Sarà Mara l’anti Giorgia del terzo polo, la front runner del patto moderato tra Azione e Italia viva? E’ un’ipotesi che prende corpo sempre di più nelle ultime ore all’interno del cantiere ancora aperto per costruire un accordo tra le due formazioni che mirano ad attirare il voto moderato dei popolari e liberali che non si riconoscono nell’estrema destra e nell’estrema sinistra. “Deve essere chiara una leadership nel terzo polo – ha detto lo stesso Calenda, buttando là l’idea -, sempre se ci sarà l’accordo. Io o Renzi? Può essere magari anche un terzo o una terza, chi lo sa…”. E subito il pensiero è andato a Mara Carfagna, il ministro per il Sud che dopo oltre due decenni in Forza Italia ha lasciato gli azzurri dopo la caduta del Governo Draghi.
“Io front runner? Azione un Leader ce l’ha già” dice lei. Ma il suo nome è un’ipotesi che piace, incarnando il ministro ex berlusconiano tutti i crismi per essere presentata agli elettori come un’alternativa valida alla destra di Giorgia Meloni. E’ evidente che l’obiettivo del leader di Azione, che ha rilasciato la dichiarazione alla stampa su una possibile front runner donna, è quello di far convergere su Carfagna il consenso dei delusi azzurri, svuotando Fi e facendola scendere sotto il 3%. Tuttavia si tratta per ora solo di un’ipotesi, all’interno della delicata e complicata trattativa tra due primedonne come Renzi e Calenda, entrambi alle prese con dubbi e riflessioni sul possibile accordo.
Tuttavia l’elettorato in questo mese che separa dal voto appare più mobile che mai, e Renzi e Calenda hanno di fronte a loro l’opportunità unica di andare oltre la rivalsa personale sul Pd: in ballo c’è la creazione di un soggetto che aspiri a diventare riferimento di una vastissima area di elettori senza riferimento, o delusi da una destra irresponsabile che ancora fa proposte da sagra paesana. La sfida è aperta, e l’ipotesi che la front runner di questa proposta politica moderata sia Mara Carfagna è suggestiva e accattivante.