L’uscita di Paolo Damilano dal centrodestra alla fine di maggio si può considerare come l’inizio di una nuova stagione politica per lui: «Spero mi venga riconosciuta la lungimiranza di aver scelto i tempi giusti. Alle Amministrative torinesi il nostro progetto di società civile ha funzionato bene. Ci siamo circondati di persone credibili. E insieme abbiamo avviato un percorso», ha affermato l’ex candidato sindaco in un’intervista uscita stamani su «Il Corriere della Sera». Il secondo step sarà la sua candidatura: «Le Amministrative hanno dimostrato con i numeri che siamo la seconda forza a Torino. È evidente che ora siamo pronti per una fase due», ha spiegato l’imprenditore 56enne, che si definisce un liberale. A proposito di lui, Carlo Calenda, a suo tempo, disse: è il nostro profilo ideale. Proprio perché è una persona concreta, desiderosa di mettersi in gioco.
Paolo Damilano non sa ancora se si candiderà con Azione: «Non so dare una risposta certa ora. Con Carlo Calenda ci siamo parlati e fatti i complimenti a vicenda per l’esito delle elezioni mie a Torino e sue a Roma. Ho grande stima nei suoi confronti, un astro nascente della politica italiana. Ora c’è una gara da vincere, un progetto da realizzare per governare l’Italia e dimostrare che la società civile ha un ruolo sempre più importante».
I beninformati dicono che Damilano sia corteggiato anche da Matteo Renzi: «Ho grande stima anche di lui. È molto capace. Ha un ruolo importante in politica. Non dimentico certo il suo contributo per la scelta di Mario Draghi alla presidenza del consiglio». Nel corso dell’intervista a «Il Corriere della Sera» l’imprenditore ha spiegato che il perimetro della sua area coincide con l’agenda Draghi: «C’è l’urgenza di dare un governo stabile al Paese». Camera o Senato? Paolo Damilano non ha preferenze: «Sono pronto a dare il mio contributo, a confrontarmi. Poi vedremo quale sarà la soluzione migliore. Verrà fuori dalle idee».