Cairo ragiona da leader: “Metodo cinese, servono misure ancora più drastiche”

Parla con decisionismo da leader, ma per ora in campo ci è sceso solo ieri sera, ospite di Lilli a Otto e Mezzo. Urbano Cairo, patron di Rcs e presidente del Torino Calcio, da anni tirato qua e là per la giacca dalla politica, è intervenuto ieri sera su La7 per parlare di coronavirus. Elogiando le misure proposte dal governatore della Lombardia Attilio Fontana, Cairo ha invocato “il metodo cinese” per il contenimento del virus. “Dobbiamo far presto – ha detto Cairo, favorevole ad una serrata totale -. Meglio 15 giorni pessimisti per poi ripartire ed uscire velocemente da questa situazione. Non farlo rischia di prolungare un’agonia molto pesante”.

Urbano Cairo alla presentazione dei palinsesti di La7 al Four Season Hotel. Milano, 12 luglio 2016. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

“Serve un metodo molto drastico – aggiunge – Io l’ho chiamato ‘cinese’ perché in Cina hanno adottato quel tipo di misure e hanno avuto successo, ma in realtà vorrei che fosse un metodo italiano. Probabilmente servono misure ancora più drastiche e lo dico anche con la preoccupazione di un imprenditore, che ha diverse aziende e tanti dipendenti ma se da questa cosa usciamo velocemente, è nell’interesse di tutti noi. Meglio fermarsi subito in maniera decisa per poi ripartire meglio e prima”. 

Le sue aziende, però, non si sono fermate. “Credo che sarebbe negativo per noi e il Paese sospendere l’informazione – conclude Urbano Cairo -, che andrebbe garantita al 100%, facendo però lavorare in sicurezza i lavoratori. Anche durante la guerra le edicole erano aperte: abbiamo messo in sicurezza e in smart working i nostri dipendenti ma dobbiamo anche fornire un’informazione corretta alla popolazione perché tutti siano attenti e consapevoli”.